Immagina questa discussione
Professionista: “Queste scarpe non vanno bene per il suo piede”
Utente: “Ma come? Le ho ho pagate tanto, sono della marca xyz e le ho comprate in sanitaria!”
P: “Possono essere anche le scarpe più costose al mondo e può averle comprate anche in Paradiso ma non vanno bene per il suo piede, sono troppo strette. Deve trovarle più larghe”
U: “Eh facile da dire….ma dove le trovo?”
Vi è mai capitato di fare o sentire una discussione simile? A me personalmente capita quasi tutti i giorni che lavoro in studio. La maggior parte delle volte questa discussione si associa con:
- Deviazioni assiali delle dita
- Deformità dell’avampiede
- Dolori indotti da presenza di importanti ipercheratosi e da iperpressioni
- Carenza di mobilità delle dita
- Scarso o quasi nullo controllo dell’avampiede
- Ridotto equilibrio
Il trattamento più frequente di questa tipologia di condizione passa dalla semplice (ed altrettanto spesso inutile) rimozione delle aree ipercheratosiche fino poi solitamente ad arrivare all’uso di plantari di scarico (che non entreranno mai nelle calzature strette e non adeguate). Purtroppo però nessuna tipologia di trattamento potrà mai essere efficace se non si modifica la causa principale di conflitto del piede, ovvero la calzatura.
Cosa fare?
E allora cosa fare? Quale può essere la soluzione da adottare?
La soluzione più semplice spesso è anche la meno consueta e questo è uno di quei casi. Classicamente le calzature, specie quelle da donna, hanno sempre una forma che finisce per stringere la parte anteriore del piede, parte che anatomicamente parlando invece è la più larga del piede. Questo inevitabilmente crea dei conflitti del piede con la scarpa.
In gergo si usa dire che questa tipologia si scarpe creino un “shoe-shaped foot” ovvero un piede che prende la forma della scarpa mentre in realtà servirebbe una “foot-shaped shoe” ovvero una scarpa che abbia la forma del piede, principalmente nell’area anteriore della scarpa stessa che in gergo viene chiamata “toe box” ovvero contenitore delle dita. Qui di seguito un esempio di una pubblicità presente anni fa sul sito web del brand Altra come mostrava la differenza tra due differenti scarpe, sulla sinistra quella con il toe box tradizionale che stringe le dita e sulla dx il toe box della marca Altra che invece lascia più spazio.
Queste tipologie di calzature con una parte anteriore molto più larga, oppure semplicemente “foot-shaped”, sposano delle logiche differenti rispetto a quelle classiche e si pongono come obbiettivo principale quello di riportare il piede verso un movimento più naturale e senza costrizioni. Questa filosofia, conosciuta come “barefoot” ovvero piede nudo, riduce al minimo gli spessori delle gomme dell’intersuola della scarpa e riduce anche molto il differenziale di altezza tra la parte posteriore della scarpa dove alloggia il tallone e quella anteriore dove alloggia l’avampiede. In gergo si chiamano “zero drop shoes” ovvero scarpe con rialzo posteriore pari a zero, come se il piede poggiasse al suolo nudo, senza rialzo posteriore.
Immagino che questa informazione stia facendo drizzare i capelli ad alcuni di voi. Un’altra frase, infatti, che sento in studio è “Dottore io non posso stare senza un minimo di rialzo al tallone perché mi fa male la schiena”. A questo proposito chiedo al lettore un minimo di pazienza e di arrivare fino alla fine dell’articolo dove riprenderò questo argomento, promesso.
Esempi di marchi di scarpe larghe e link utili
Dove si trovano allora queste scarpe larghe? Purtroppo non sono scarpe molto comuni da trovare per cui ecco di seguito una serie di link utili per iniziare a muovere i primi passi nella scelta di queste calzature. Buona lettura.
Cominciamo con una linea sportiva: Altra. Il sito web di riferimento è https://www.altrarunning.eu/it/ appena entrati nel sito è sufficiente spostare il cursore del mouse sul “Per Lui” o “Per Lei” e selezionare dal menù che appare in basso la tipologia di scarpa da cercare. Altra è una marca che fa sia scarpe per correre su strada che in montagna. Molto tecniche. Suggerisco di scegliere la linea “Training” se vogliamo usare le scarpe per attività fisica in palestra o brevi passeggiate o la line “Lifestyle” per la vita di tutti i giorni. Se siamo dei camminatori ritengo interessanti i modelli “Escalante” della linea “Road” che contiene i modelli della corsa su strada.
Continuiamo con una marca che ne ha per tutti i gusti ed è una delle principali case produttrici di questa tipologia di scarpe: Vivobarefoot, Il sito di riferimento è https://www.vivobarefoot.com/eu/ anche su questo sito si può scegliere il sesso e la tipologia di scarpe. Esistono modelli per l’attività fisica, l’outdoor, la vita di tutti i giorni e soprattutto esiste una linea interamente dedicata ai bambini. Tra gli aspetti positivi da segnalare ci sono tre cose importanti:
- una pratica guida alla scelta della taglia giusta per gli acquisti su internet che si svolge con una foto fatta con lo smartphone
- molti modelli sono fatti con materiali riciclati e sono “vegan” ovvero con materiali che non provengono da filiere animali
- ci sono delle promozioni per le scarpe dei bambini che consentono di spedire indietro le scarpe usate a fronte di uno sconto così che le scarpe possano essere rigenerate e vendute su mercati paralleli al fine di ridurre l’impatto ambientale dello smaltimento delle scarpe.
La prossima marca che suggerisco di cercare e che merita attenzione si chiama Xero. Il sito di riferimento è https://xeroshoes.com/ e propone scarpe per tutti i giorni, per la corsa, l’allenamento fitness, sandali e calzari. Dagli amanti del barefoot sembra essere definita come una marca molto apprezzata e versatile. I modelli sono poi molto particolari per colori e fantasie. Anche questa marca offre soluzioni per i bambini ma molte meno della marca precedente. Di contro offre soluzioni per l’allenamento e la stimolazione del piede. Anche questa azienda propone modelli che possono essere usati sia in estate che in inverno.
Se le marche precedenti ci sembrano troppo sportive ecco una marca che invece offre quasi esclusivamente modelli per la vita di tutti i giorni: Feel Grounds. Il sito di riferimento è https://eu.feelgrounds.com/ molto spartano ma diretto. Andando sulla voce “Shop” è possibile accedere alla lista completa delle scarpe. Moltissimi modelli non sono provengono da materiali riciclati per migliorarne la sostenibilità ma sono anche impermeabili, caratteristica importantissima per chi vive in città e si muove a piedi. Tutti i modelli proposti hanno uno spazio anteriore ampio e comodo per le dita.
Last but not the least, come si suol dire, ecco le più alternative di tutte ma soprattutto uniche: Vibram Five Fingers. Il sito di riferimento è https://eu.vibram.com/en/vibram-fivefingers/ e posso dire con orgoglio Italiano che sono una eccellenza nostrana dal momento che Vibram è una azienda italiana di Varese famosissima in tutto il mondo per le suole delle scarpe. Le Five Fingers sono delle calzature uniche nel proprio genere e ovviamente non sono per tutti. Sono perfette per l’allenamento in casa e in palestra ma esistono moltissimi modelli anche per la corsa su strada e addirittura in fuoristrada oltre che per la vita di tutti i giorni. Sono molto particolari e non a caso le le ho messe per ultime in questo articolo. Hanno la caratteristica di svincolare le dita consentendo di muoverle separatamente, lasciando così attivare meglio la muscolatura.
In zona Cesarini e con una struttura costruttiva totalmente differente ma con un ampio volume anteriore presento infine un altra tipologia di scarpe larghe: Optima Molliter YDA. Il sito di riferimento è https://yda.it/it/ e come è possibile leggere dal sito sono delle scarpe che nascono per la prevenzione delle patologie del piede in particolar modo legate alle problematiche diabetiche. Lo so che può sembrare strano che in un articolo in cui parlo per lo più di scarpe barefoot, ci inserisca queste scarpe ma non dimentichiamo che sto dando delle indicazioni per le scarpe larghe e non specificatamente solo per il barefoot. La linea YDA ha scarpe per tutti i giorni e le caratteristiche costruttive le pongono agli antipodi rispetto ai modelli precedentemente presentati ma sicuramente possono essere molto utili per quei soggetti a rischio (diabetici e artritici) che per ovvie ragioni non riescono ad indossare le scarpe precedentemente elencate.
Queste calzature possono essere indossate da tutti?
Come avevo promesso nelle righe precedenti è giusto parlare anche degli aspetti negativi di queste tipologie di calzature. Sicuramente io non sono un fanatico estremista delle scarpe barefoot ma ne riconosco in moltissimi casi l’utilità se non addirittura la necessità. Allo stesso tempo ci possono essere casi di impossibilità di utilizzo: basti pensare a tutti quei lavoratori che sono obbligati per divisa, costume, etichetta o sicurezza ad una determinata tipologia di scarpe. In questi casi si deve fare di necessità virtù. In tutti gli altri casi è invece consigliato modificare la stimolazione ricevuta dal piede variando le scarpe e soprattutto ottenendo più spazio nella parte anteriore del piede. A coloro che non si trovano comodi con le scarpe “basse” devo dire che questa tipologia di calzature non sono solo basse ma sono totalmente differenti, simulando il movimento che si fa con il piede nudo. Per cui in assenza di deformazioni strutturali gravi delle dita e del piede in genere non ci sono grandissime controindicazioni MA va sottolineata la necessità di un passaggio graduale verso l’uso di queste calzature. Come sempre c’è bisogno di un periodo di adattamento.
Siamo sicuri che solo la scarpa mi aiuta o serve altro?
Ovviamente la risposta è scontata ma non troppo: dipende. Dipende da quale condizione ha il nostro piede. Se ci sono delle problematiche dermatologiche quali ipercheratosi dorsali delle dita, l’utilizzo di una calzatura che elimina il contatto con le dita favorirà la scomparsa dello stress cutaneo. Se invece la condizione del piede presenta una difficoltà di movimento delle dita e una rigidità, la modifica della scarpa da sola non sarà sufficiente e saranno necessari anche esercizi specifici (ma questo è un altro discorso che tratterò in articoli successivi).
Altri strumenti utili per migliorare la mobilità e l’uso delle dita sono i così detti separatori digitali e le calze con le 5 dita. Questi non hanno certo lo scopo di modificare la struttura del piede ma solamente quello di dare uno stimolo differente a quello che si subisce durante tutta la giornata indossando delle scarpe che troppe volte non sono rispettose dell’anatomia corporea.
Suggerisco alcuni profili Instagram molto interessanti da seguire che trattano questi temi:
https://www.instagram.com/dottlucarusso/
https://www.instagram.com/correcttoes/
https://www.instagram.com/thetoespacer/
https://www.instagram.com/myfootfunction/
https://www.instagram.com/bosenogice/
Per maggiori informazioni su come posso essere di aiuto per la tua condizione contattami.
Dott. Luca Russo Ph.D.